In Italia ogni giorno una persona muore per impianti elettrici non a norma. Nelle abitazioni si contano annualmente 30.000 incidenti di cui 6.000 proprio di origine elettrica. Il Presidente di Anaci (Associazione Nazionale Amministratori Condominiali e Immobiliari), Francesco Burrelli, richiama l’attenzione sul tema della sicurezza complessiva degli edifici: da quella antisismica, all’impiantistica elettrica, idraulica, antincendio, ascensori.

“Purtroppo ci troviamo a dover riflettere su questioni di vitale importanza solo dopo che avvengono eventi dai risvolti tragici – dice Burrelli. Non si parla mai di prevenzione quando davvero sarebbe opportuno farlo”. Ad esempio, “il terremoto di per sé non uccide. Sono le opere dell’uomo – non realizzate correttamente – ad uccidere. La casa rappresenta per ciascuno di noi il luogo degli affetti, dell’intimità, della protezione, dove ci dovremo sentire al sicuro. Per tale motivo l’Anaci offrirà il proprio contributo ad un progetto sociale nei comuni danneggiati dal terremoto”.

“Iniziamo a fare un check completo delle strutture – propone l’Anaci – fornendo la possibilità a coloro che hanno il titolo o la personalità giuridica per farlo di richiedere in tempo reale al Comune e agli enti di pubblici di competenza tutti i certificati obbligatori relativi all’immobile e se il lavoro dei tecnici che hanno rilasciato le certificazioni e’ stato effettuato in modo rigoroso e rispondente alle leggi vigenti, non ci saranno ulteriori costi per il cittadino. Solo così sarà possibile promuovere una cultura diffusa della sicurezza nei cittadini che dovranno sempre più diventare attori protagonisti  di questo nuovo percorso. Non è pensabile, infatti, che sia lo Stato a farsi carico completamente del controllo, gestione e finanziamento della manutenzione programmatica di tutti gli stabili privati, tanto più considerato – ad esempio – che la normativa antisismica  risale agli anni 80. E quello che è stato costruito prima? Dovrebbe esserci, per lo meno, una compartecipazione dei costi tra pubblico e privato”.

“La nostra proposta -continua Burrelli –  è quella di fornire ai proprietari degli immobili un vero e proprio libretto d’istruzioni, come avviene per qualsiasi semplice elettrodomestico che abbiamo in casa, attraverso il quale conoscere le caratteristiche degli impianti e delle strutture della propria abitazione, al fine di programmare una corretta ed adeguata attività di manutenzione. Effettuare i controlli e sanzioni per mancati adeguamenti e provvedimenti nei confronti dei tecnici e operatori che effettuano dichiarazioni mendaci o non rispondenti allo stato di fatto. Chiediamo al governo  un tavolo a livello nazionale dove sono presenti tutti gli attori che possono contribuire a garantire la sicurezza e la vivibilità del cittadino”.

Ogni anno più di tre milioni di italiani hanno un incidente domestico, quarta causa di morte dopo malattie cardiovascolari, cancro e malattie respiratorie. In particolare, dopo le cadute, la morte per fulminazione è una delle più diffuse (6mila incidenti gravi all’anno, che mietono un morto al giorno). Non c’è più tempo da perdere.

Fonte: taday.it